Nelle linee di mandato che il Sindaco ha presentato in settimana al primo consiglio comunale, linee per altro non ancora diffuse nero su bianco, abbiamo sentito veramente poco rispetto al tema rischio idrogeologico soprattutto in collina e soprattutto nella parte privata. E’ un tema, quello del dissesto idrogeologico dei nostri fronti collinari, che deve essere affrontato con piani complessivi che investano interi versanti e senza distinzione fra parti pubbliche e private perché, in quel precario sistema collinare, entrambe sono interdipendenti. Il rischio infatti è quello di eseguire consolidamenti a valle senza magari prestare la stessa attenzione a monte, compromettendo gli investimenti fatti. E’ per questo che in campagna elettorale avevamo lanciato l’idea di un piano complessivo denominato “Salviamo la collina Cesenate dalle Frane” che andasse proprio a generare un progetto pilota nel quale la lotta al dissesto fosse fatta non tanto per tipologia di proprietà (privata o pubblica) ma per fronti. La mancanza di un approccio organico potrebbe non dare i frutti sperati e velocizzare l’abbandono delle nostre colline non solo da parte degli agricoltori ma anche della popolazione. Il rischio è quindi quello di perdere una risorsa, quella collinare, che tanto vale in termini paesaggistici ed esperienziali e che tanto può dare in termini di offerta turistica romagnola. Il momento, anche e soprattutto alla luce dei fatti alluvionali, è arrivato.