Capogruppo FdI Consiglio Comunale Cesena

Per migliorarsi è necessario fare una operazione preliminare: misurare! Non si può fare diversamente e questo ci saremmo aspettati anche nel caso dell’Unione dei Comuni Valle Savio dopo 10 anni dalla sua istituzione. Dobbiamo invece rammaricarci che nelle linee di mandato che vanno in discussione in questi giorni non ci sia un solo riferimento a qualche studio o analisi quali-quantitativa. Una scatola ermetica della quale poco si sa tranne quello che traspare da giudizi che sono in odore di autoreferenzialità. Di certo pare che la Regione ci abbia abbandonato essendo una Unione “in sviluppo” e quindi mai decollata secondo i canoni di Viale Aldo Moro. Sembra quindi che ci siano delle penalizzazioni in vista che si tradurrebbero in minor capacità di attrarre fondi e/o agevolazioni. D’altro canto questo assetto a geometria variabile, che ha portato a non conferire tutte le funzioni da parte dei comuni costituenti, è un po’ il nocciolo del problema iniziale e in itinere. L’Unione fu per noi una evidente imposizione condizionata dalla Regione e non un procedimento nato dal basso ed è per questo che non si è mai concretizzata appieno rimanendo appunto in via di sviluppo. Ma al netto di questo problema nelle sfide programmatiche del documento in discussione ne aggiungerei una ed è quella di costituzione di una consulta agricola della Valle del Savio. Un livello intermedio, fra Comune e Regione, che manca dalla scellerata abolizione delle Province e che risulta ancora più importante per meglio calibrare le scelte di gestione del territorio anche e soprattutto alla luce dei recenti fatti alluvionali dai quali emergono una serie di responsabilità della politica che vanno non solo dalle carenze manutentive (ampiamente dimostrate) ma anche dall’importanza del fattore agricolo sulla tenuta del sistema territoriale nel suo complesso.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *